Lei ha tre anni e mezzo, quasi quattro.
“Gualda mamma…”
Con aria triste, mi mostra la foderina luccicante della sua molletta per i capelli, uscita dalla sede e parzialmente strappata.
“Tesoro, si è rotta un pochino, ma se vuoi la mamma te la ripara”
Dopo un po’ torna.
“Digli addio…”
“Come?”
Apre la manina e mi mostra la stessa decorazione, stavolta strappata in quattro o cinque pezzettini (evidentemente quella molletta, ereditata, non la faceva impazzire).
“Ah, l’hai rotta tutta. Allora buttala via”
“Sì… digli addio!”
“Addio…”
La butta.
Poi mi guarda con l’espressione più seria, adulta e preoccupata che riesce a fare…
“… com’è potuto succedele…?!”
