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Una merenda golosa e genuina.

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Ricevo lettere per Tata Lucifera, con richieste di consigli.

Scrive una mamma:

“Il mio grazioso pargolo, dopo pranzo, dorme volentieri un’oretta e mezza, peraltro una giusta durata anche per il sonnellino della sorella più grande.
Ma tale intervallo di tempo non è continuo, no, è inframezzato… come dire… primo, secondo e terzo tempo, tutti della durata di mezz’ora, tutte le volte devo attaccarlo al seno per riaddormentarlo. Posso fare qualcosa?”

Risponde Tata Lucifera:
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Il nasino del bebè

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Oggi trattiamo un argomento ripugn utile per i neogenitori, ma che può essere interessante anche per gli altri, per ampliare il proprio bagaglio di cultura generale: l’aspirazione del muco dal nasino del bebè.

Esistono tre soluzioni a questo difficile compito.

La prima è usare la soluzione fisiologica, presente in commercio in pratiche fialette richiudibili.
Inserite una goccia di fisiologica nella narice destra e una nella narice sinistra, dopo poco le gocce usciranno fuori e il muco rimarrà dentro. 😐

La seconda soluzione è data dalla pompetta aspira-muco.
pompetta aspiratore

Premendo la parte a palloncino della pompetta, questa si svuota dell’aria e si prepara all’aspirazione del muco, che inizierà una volta allentata la pressione.
Il muco si depositerà nel serbatoio, facilmente apribile per la pulizia.
L’unico inconveniente di questa pratica sono le indispensabili straordinarie doti di coordinazione, richieste per sincronizzare inserimento/raggiungimento-giusta-inclinazione/aspirazione.
Sì, perché da un lato, se non coordinate bene l’inserimento con l’aspirazione  rischiate di soffiare nella narice e il bimbo potrebbe non gradire, e dall’altro lato, se non trovate la giusta inclinazione, invece dell’estrazione del filone aurifero rischiate di imbattersi nella parete della narice, e lì non gradirei neanche io.

Peraltro in quei frangenti ti rendi conto che è vero quanto ti raccontavano a scuola sul fatto che l’uomo ha lontane origini negli animali acquatici. In particolare, direi, le anguille. 😉
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